LASERTERAPIA

Laserterapia: di che cosa si tratta

La laserterapia emette onde luminose che vanno a stimolare le membrane cellulari generando dalle stesse delle risposte a livello terapeutico. L’energia elettromagnetica ad alta potenza prodotta dal laser penetra in profondità nei tessuti ed è in grado di agire su zone molto precise e poco estese, per un’azione curativa più mirata.

Terapia non invasiva e indolore (si percepisce solo una leggera sensazione di calore), prevede sedute che vanno dai 10 ai 20 minuti in base alla zona da trattare. Le uniche accortezze che il paziente deve seguire sono quella di utilizzare appositi occhiali per proteggere gli occhi dai raggi luminosi e di non aver assunto farmaci fotosensibilizzanti e applicato creme abbronzanti nei giorni precedenti il trattamento.


Quali effetti produce la laserterapia?

Nella maggior parte dei casi per effettuare delle sedute di terapia laser si preferisce utilizzare il laser Nd:YAG in grado di curare patologie che si trovano più in profondità, evidenziando miglioramenti della zona trattata già dalle prime sedute.


Ma quali sono i benefici che apporta questa terapia fisica sull’organismo?

Azione antinfiammatoria e decontratturante a livello muscolare e articolare. Azione antalgica e analgesica, in particolare sui nervi. Miglioramento del microcircolo venoso e linfatico. Cicatrizzazione dei tessuti grazie alla biostimolazione delle cellule e dei mitocondri. Cura degli edemi. Aumento della produzione di aminoacidi, proteine, DNA e RNA per una migliore attività metabolica.


Indicazioni alla Laserterapia

La laserterapia trova applicazione in numerosi ambiti, dalla medicina estetica all’oculistica fino all’odontoiatria. Ma questa terapia strumentale, grazie alla sua efficace azione curativa, è molto utilizzata anche in campo fisioterapico e riabilitativo.

In particolare i fisioterapisti ricorrono all’uso del laser per il trattamento di traumi sportivi come strappi, tendiniti, borsiti o stiramenti, per il recupero motorio dopo la rimozione del gesso o dopo interventi chirurgici e, infine, per malattie legate alle articolazioni come artriti, torcicollo, cervicale e gonalgie.